Mobilità elettrica


Partiamo da un dato di fatto: le prime auto elettriche sono state messe in funzione e circolavano già alla fine del 1800.
Ieri come oggi, il principale collo di bottiglia allo sviluppo esponenziale della mobilità elettrica è dato dal timore di avere un'autonomia di ricarica molto limitata rispetto al carburante tradizionale (benzina o gasolio).

Driwe ha risolto questo problema: il carburante è dato dalla luce del Sole. Immaginate: la luce del Sole parte e dopo circa 8 minuti colpisce il pannello fotovoltaico che avete sopra la vostra casa. La luce si trasforma in energia elettrica che immediatamente ricarica la vostra auto attraverso la colonnina di ricarica intelligente Driwe. Non avete un sistema fotovoltaico? Driwe ve lo installa. Non avete un'auto elettrica? Driwe vi trasforma la vostra auto in auto elettrica.

Guidare un’auto elettrica è una soluzione alle sempre maggiori preoccupazioni verso l’ambiente che ci circonda
Ricaricare un’auto è facile, ma non è come rifornirla di carburante: ci vuole più tempo, questo è sicuro. Sarete però voi stessi i produttori del vostro carburante, con indubbi vantaggi per le vostre tasche e l’aria che vi circonda.

La durata media della batteria supera il mezzo milione di km su tutte le auto elettriche.

Sì, le stazioni di ricarica possono essere installate in casa e saranno presto disponibili in sempre più parcheggi e luoghi pubblici.

Ovviamente dipende dai modelli, ma siamo arrivati mediamente a circa 250 km reali, fino a oltre 500 km dei top di gamma.

Le moderne auto con carica rapida possono essere ricaricate tra i 20 minuti e la mezz’ora. In generale la velocità di ricarica dipende dalla potenza (kW) della stazione di ricarica e la potenza massima accettata dal caricabatteria interno al veicolo. Ad esempio, una Renault Zoe impiega circa 2 ore per una carica completa a 22kW (potenza media), oppure 14 ore a 3.7kW (potenza bassa).

In Italia, solo ENEL sta installando più di 100 stazioni di ricariche a settimana, poi ci sono tutti gli altri operatori tra cui DriWe. Probabilmente, nel 2020 arriveremo al pareggio – se non al superamento – delle stazioni di rifornimento di carburante.

Immaginiamo di dover percorrere 100 km con un’auto di media cilindrata: la ricarica elettrica costerà all’incirca 4 euro. Per la stessa distanza invece dovremo spendere 12,5 euro in benzina.

Le auto elettriche al semaforo non si fanno lasciare indietro. L’elettrico ha prestazioni anche maggiori rispetto al termico e accelerazione e velocità sono paragonabili alle vetture tradizionali. Ad esempio, la Nissan Leaf impiega 7,9 secondi per passare da 0 a 100 km/h e raggiunge una velocità massima di 144 km/h, oppure la Tesla Model 3 che impiega 5,6 secondi per passare da 0 a 100 km/h e raggiunge una velocità massima di 261 km/h.

Miglioramento della propria immagine aziendale

La mobilità elettrica è uno strumento di comunicazione e marketing, che può essere valorizzato per aumentare l’interesse e il livello di gradimento dei clienti verso i prodotti e i servizi offerti.

Risparmio sui costi del carburante

Meno di 1/3 del combustibile bruciato in un veicolo a motore viene usato per muovere le ruote, tutto il resto viene sprecato, principalmente in calore. Su un veicolo elettrico invece il rendimento è superiore all’85%.

Risparmio sui costi di manutenzione

Su un veicolo elettrico non esistono frizione, cambio, marmitta, iniettori, valvole, compressori. Non ci sono cambi di olio, filtri, candele, cinghie di distribuzione… il risultato è un costo di manutenzione bassissimo.

Finanziamenti agevolati e incentivi

Sono stati già definiti incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici e per la costruzione di infrastrutture di ricarica per il periodo 2013-2018.

Accesso alle ZTL e aree a pagamento

I veicoli elettrici possono circolare liberamente nelle ZTL e gratuitamente nelle zone a pagamento, come l’ Area C (MI).

L’auto elettrica è un’automobile mossa da un motore elettrico, che utilizza come fonte di energia primaria quella immagazzinata chimicamente all’interno di un set di batterie ricaricabili montate a bordo.

Le principali case costruttrici di veicoli si stanno già posizionando sul mercato con autovetture elettriche a prezzi spesso molto elevati rispetto alle concorrenti endotermiche.

L’attività di retrofit di un veicolo consiste invece nell’utilizzare un veicolo tradizionale come base per la costruzione di un’auto elettrica.

Tutto parte da un attento progetto, in cui si valutano dimensioni, pesi ed ingombri delle componenti che andranno sostituite di uno specifico modello di vettura.

La selezione delle componenti che svolgeranno la “trasformazione” del veicolo è altrettanto importante e viene svolta in funzione dello chassis.

Vengono poi acquistate le automobili di partenza che devono essere attentamente controllate singolarmente e vengono revisionate nella meccanica.

Dal veicolo di partenza vengono quindi eliminate tutte le componenti non utili al progetto:

motore

serbatoio

frizione

impianto di scappamento fumi

olio motore

etc..

Successivamente vengono costruiti gli specifici staffaggi per supportare e contenere le componenti elettriche.

A seguito dell’ assemblaggio dei componenti elettrici, l’auto viene testata in officina, prima di essere sottoposta al processo di omologazione presso un ente certificato.

L’auto messa su strada è quindi pronta per una nuova “elettrizzante” vita.

Simili, se non superiori ad un identico modello con motore endotermico.

Stupisce per accelerazione e ripresa: il motore elettrico è infatti in grado di “trasferire” istantaneamente su strada tutta la sua potenza, perchè sviluppa sempre una coppia costante a prescindere dal regime di giri.

Il confort di guida è superiore per silenziosità (anche a massimi regimi il motore elettrico non emette che un leggero, caratteristico “sibilo”).

La velocità massima è normalmente limitata elettronicamente a 100km/h per evitare eccessivi consumi.

Si preferisce garantire più autonomia senza ingombrare l’auto di batterie, cercando una via di mezzo nel rapporto peso-potenza. E’ da considerare come questi veicoli siano concepiti principalmente per spostamenti a corto o breve raggio, urbani, dove la velocità assume un’importanza del tutto relativa.

L’autonomia di un’auto elettrica dipende da due fattori: capacità delle batterie e stile di guida.

Indicativamente viene segnalata un’autonomia di 100km, sufficiente alle percorrenze quotidiane medie.

Uno stile di guida “nervoso” può influire sull’autonomia totale delle batterie.

Va considerato che la capacità delle moderne batterie migliora di anno in anno, diventando queste sempre più leggere, compatte e capienti.

Dipende dalla tipologia di infrastruttura di ricarica impiegata, dalla tipologia di caricabatterie a bordo macchina e dalla capacità delle batterie.

Generalizzando l’infrastruttura di ricarica può essere monofase (meno potente) e trifase (più potente).

Il caricabatterie può lavorare con una sola di queste configurazioni o con entrambe.

Indicativamente una ricarica completa può avvenire in 8 ore, nel caso di ricarica monofase “lenta” fino a scendere ad anche un minimo di 1ora con infrastruttura trifase “rapida”.

Non necessariamente, poiché le batterie agli ioni di litio di cui sono dotati i veicoli elettrici possono essere ricaricate, anche parzialmente, un numero di volte molto elevato e consentono l’interruzione del processo di ricarica ogni qual volta lo si desideri senza rischio di effetto memoria.

In gergo, il processo di ricarica parziale delle batterie viene chiamato “biberonaggio”.

Il biberonaggio consente di impiegare differenti infrastrutture di ricarica lungo il percorso, per esempio sul posto di lavoro o al supermercato, estendendo quindi l’autonomia del proprio veicolo in funzione dei propri spostamenti.

E’ sufficiente una comune presa di corrente alla quale applicare un caricatore per garantire la possibilità di ricarica “lenta” al proprio veicolo (dalle 4 alle 8 ore).

E’ consigliabile però installare una colonnina di ricarica specificatamente costruita per questo scopo che offre maggior sicurezza per l’impianto di casa e per le batterie.

Le colonnine sono infatti studiate per “dialogare” con le batterie e fornire la corretta curva di ricarica necessaria. Sono anche dotate di strumenti elettronici di sicurezza che garantiscono protezione da sovravoltaggi e da incaute manomissioni.

E’ possibile programmare le colonnine, impostando potenza ora di avvio e di interruzione della ricarica , in funzione dei carichi domestici e, se si possiede un impianto fotovoltaico, in funzione dell’energia puntuale prodotta da quest’ultimo.

Se si necessita di una ricarica più rapida e si ha accesso ad un punto di fornitura più potente, si può scegliere di installare colonnine più performanti in termini di potenza, riducendo quindi I tempi di ricarica a poche ore.

Oltre al costo della colonnina di ricarica e della sua installazione, si devono considerare i costi di apertura di un secondo contatore dedicato alla ricarica (costi dipendenti dal fornitore di energia elettrica scelto).

La delibera ARG/elt 56/10 introduce una tariffa agevolata per la ricarica di veicoli elettrici presso un’abitazione privata o struttura condominiale.

L’elettronica di controllo (BMS) a bordo della vostra vettura è in grado di regolare il processo di carica e di interromperlo in completa autonomia, una volta raggiunta la soglia massima.

Durante il processo non c’è quindi nessun tipo di spreco di energia elettrica e le batterie saranno costantemente monitorate e protette.

L’ansia da ricarica è il tipico approccio nei confronti dell’auto elettrica.

Quante volte vi è capitato di rimanere senza benzina? Come avete risolto il problema?

Con un minimo di pratica, arriverete in brevissimo tempo a gestire l’autonomia del vostro veicolo come si fa normalmente con un’auto tradizionale, migliorando quotidianamente la vostra nuova esperienza di guida ecologica ed economica.

Però, nel caso in cui non abbiate considerato gli avvertimenti che l’elettronica di bordo vi ha inviato sul cruscotto (batterie in “riserva”, limite di percorrenza etc.) e non abbiate a disposizione nelle vicinanze colonnine di ricarica, potete chiamare l’assistenza tecnica fornita dalla vostra assicurazione.

Il carro attrezzi porterà il vostro veicolo presso il primo punto di ricarica disponibile.In futuro non è da escludere che I veicoli di assistenza stradale siano equipaggiati con idone strutture per il biberonaggio sul posto di un veicolo “a terra”.

Attualmente in commercio esistono differenti tipologie di batterie. L’aspettativa di vita di una batteria viene misurata in cicli di carica e scarica complete.

Le batterie al litio impiegate sui veicoli elettrici soffrono solo minimamente del così detto “effetto memoria” e garantiscono circa 2000 cicli di carica e scarica completa: questo significa che è possibile percorrere circa 200.000km.

Oltre questo termine la batteria non è inutilizzabile: ha solo ridotto la sua capacità di immagazzinare energia. Avrà quindi una capacità via via più ridotta, ma consentirà ancora di percorrere diverse migliaia di km.

L’elettronica di controllo della ricarica (BMS) terrà conto di questi cambiamenti e sarà in grado di regolare il processo di ricarica, in funzione dello stato delle batterie.

I veicoli elettrici sono più semplici di quelli tradizionali: non ci sono frizione, cambio, marmitta, iniettori, valvole, etc. Non ci sono cambi dell’olio, filtri, candele e cinghie di distribuzione.

Nell’auto elettrica non esiste il tagliando!

La revisione si effettua come ogni altro veicolo, ad eccezione del fatto che non è necessario fare il controllo dei fumi di scarico!

I costi di manutenzione si limitano ai battistrada, ai freni e pochi altri elementi accessori come le spazzole lavavetri.

Oltre a risparmiare parecchio in costi di manutenzione, l’auto elettrica consente di risparmiare all’ambiende molto materiale di consumo, da smaltire in modo speciale.